Domenica Palermo si è fermata, nel vero senso della parola. Si è fermata a guardarsi.
Per una volta gli automobilisti hanno dato precedenza a un serpentone costituito da migliaia di biciclette, famiglie, trilli di campanelli.
Chi era all’interno del serpentone ha attirato a se gli sguardi, i sorrisi e anche le imprecazioni di chi stava ai margini incuriosito oppure in attesa di transitare. E’ stata davvero una strana e bella sensazione, perchè il traffico c’era, come se fosse un giorno feriale, ma era fatto di bici che dovevano procedere lentamente per non rischiare di toccare il veicolo vicino. Non si respirava smog e si chiacchierava con l’amico accanto oppure si salutava il turista che scattava la foto.
In “ciclistico” silenzio, questa marea umana ha fermato il tempo per qualche istante laddove si impossessava della strada.
Ogni tanto in lontananza si sentivano strombazzare i clacson degli automobilisti bloccati nelle traverse da vigili e volontari. Tutto preventivato d’altronde.
“E ora come la prendo la macchina per andare in sala?” si chiedeva un signore in giacca e cravatta che usciva da una chiesa alla Zisa dopo che la comunione era terminata.
Altri inveivano sul fatto che alcune strade non erano state segnalate come oggetto della chiusura. Certune esclamazioni le lasciamo ai loro proprietari. Qualche inconveniente c’è stato, come normale che sia quando migliaia di persone si riversano per strada.
Ma gli aspetti positivi sono tanti, sicuramente molto di più rispetto alle criticità. Sensazioni belle da provare sulla propria pelle e che vale la pena rievocare nella speranza che si verifichino più spesso nella nostra città.
Ho visto un foro italico soleggiato con gente sul prato, musica e uno sfondo mozzafiato; tanti giovani in gruppo che si davano appuntamento per pedalare insieme; i ragazzini che cercavano notorietà mettendo a palla la musica sulla loro bicicletta versione tuning; tanta gente riscoprire l’ubicazione di alcuni negozi che in auto non avrebbero mai notato;
Ho visto tante altre cose, ma soprattutto persone spensierate, così come non si vedono quas mai sulle strade.
c’è solo una cosa da fare: PEDONALIZZARE!